Festival Area Pirata 11.05.2024

 Ogni tanto capitano occasioni talmente belle da rinfrancare la nostra fede nella musica nonché nella vita stessa, ed é stato proprio quello che é successo Sabato 11 Maggio al Ganz Of Bicchio (GOB) di Viareggio, in occasione del primissimo festival di Area Pirata.

Da ormai piú di 20 anni, l' etichetta Pisana di Tiziano Rimonti e Jacopo Giannetti ha imposto la propria presenza sull' underground RnR, Punk e Garage Italiano e non solo, proponendo sempre uscite di qualitá e un catalogo di indubbio interesse, tra lavori nuovi e riproposte di storico materiale d' archivio.
Vero e proprio "Labour Of Love" che ha sempre posto integritá e passione ben prima di ogni possibile rientro commerciale, Area Pirata é, oltretutto, legata a filo rosso con la mia esistenza, visto che furono proprio loro, nel 2006, a pubblicare un EP 7 pollici (AP014) diviso tra i Toscani B-Back e la mia vecchia band, The Viv Prince Experience!
Questo e il ritorno al palco, dopo mesi di pausa, degli adorati Not Moving LTD come headliners della serata, mi ha convinto a partire da Birmingham, dove vivo, per partecipare a questo evento che, giá sulla carta, prometteva di essere qualcosa di veramente speciale (speranza che, come vedremo, non sará disattesa!).
Lo stesso devono aver pensato anche tante altre figure chiave della nostra scena, ben piú autorevoli del medesimo, tra cui penne storiche cone Roberto Calabró e Claudio Sorge, Dario Calfapietra e Daniela Giombini (prime-mover assoluto come promoter che ha portato da noi una bella caterva di gruppi internazionali di primissimo piano) di quella stupenda fanzine che é Tribal Cabaret e Alessandro "Hicks" Mazzanti, che in questa occasione ha intervistato sul palco Dome La Muerte (carismatico axeman dei Cheetah Chrome Motherfuckers prima e Not Moving tuttora) e Antonio Cecchi (CCM) per un' interessante chiacchierata sui loro rispettivi "memoirs", "Dalla Parte Del Torto" e "No More Pain" (due tomi di cui consiglio, caldamente e senza riserve, la lettura!).
E si é trattato di un inizio coi fiocchi, un' illuminante discettazione sulla nascita dell' Hardcore nostrano, la sua individualitá e rilevanza sulla scena internazionale e, piú in generale, le mille peripezie e difficoltá attraversate da chi, in Italia, ha sempre cercato di portare avanti un discorso artistico lontano dai gusti della massa e in tempi a dir poco pionieristici.
Cosí, in uno scenario quasi surreale nella sua bellezza, tra tanti volti conosciuti, nuove amicizie intrecciate al volo, altre che magari non si rivedevano da 30 anni buoni, tanti bei dischi offerti dallo stand della stessa etichetta (roba da farti venir voglia di accendere un mutuo per portare tutto a casa in blocco!) si é arrivati al roster di quattro interessantissime band che hanno offerto il piatto forte del festival.
Aprono le danze i Death Wishlist con la loro tagliente e stradaiola miscela di Hard Rock anni '70 e Punk, davvero intossicanti, seguiti dalle assai promettenti Small Town Tigers, quartetto al femminile al crocevia tra Punk 77, Garage e Power Pop dal tiro micidiale e melodie che ti entrano in testa subito per non uscirne piú (mi ero giá accorto di loro quando, un paio di anni fa, furono scelte nientemeno che dai Damned come opening act per il tour Inglese in occasione della reunion della line-up storica '76/'77!).
E poi, ragazzi, tripudio ASSOLUTO di chitarre ad altissimo volume, sudore e tuonanti drum rolls, con l' arrivo dei deflagranti Cut, band ormai culto che giá dagli esordi si é imposta come uno dei live-act piú galvanizzanti e "totali" oggi in circolazione.
Anche la sera di Sabato, questa reputazione dei Cut per mettere a ferro e fuoco qualunque palco calchino e coinvolgere il pubblico in performance a dir poco trascendentali (provate di persona e mi crederete!) non é stata smentita e i nostri hanno ancora una volta dato il1,000% di loro stessi regalandoci "potere grezzo" e intensitá al calor bianco ormai rare a riscontrarsi, vera guitar-army, come dei nostrani MC5 dei nostri tempi, che non si ferma di fronte a nulla o nessuno pur di diffondere il verbo del piú verace e viscerale RnR!
Ma non finisce qui e si chiude veramente col botto : Not Moving LTD, il mito, la leggenda, carismatici figureheads della nostra scena e a pieno diritto ormai un marchio imprescindibile ed essenziale quando si parla del migliore underground mondiale degli ultimi 40 anni.
Fu proprio Area Pirata, nel 2003, a pubblicare, tra le sue prime uscite (AP005) lo splendido mini-LP "Land Of Nothing", rimasto nel cassetto dal 1984, a cui fece seguito due anni dopo il cofanetto CD/DVD "Live In the 80s" uscito invece per la Romagnola Go Down Records e che documentava l' attivitá live della band con registrazioni mai sentite prima provenienti dai palchi di tutta Italia ed Europa, come dice il titolo negli anni 80, dagli esordi fino al termine della line-up classica alla fine del decennio.
Fu questa release a riaccendere la miccia della band, che torna in scena con la formazione originale, un giro di concerti che poi ha visto i nostri anche esibirsi a fianco di nomi come Iggy & the Stooges e Damned al Festival Rock in Idro a Milano!
Una di quelle date, nel 2006 al Jail Break di Roma, la aprimmo proprio noi Viv Prince Experience, come accennavo freschi della stampa del nostro debutto vinilitico proprio su Area Pirata, un momento davvero surreale per me, che giá da tempo adoravo la loro musica ma non credevo sarei mai riuscito a vederli dal vivo, men che meno dividerci il palco!
Da allora, le braci sotto le ceneri dei Not Moving non si sarebbero spente piú.
Fast-forward di una dozzina d' anni : nel 2018 l' emerito giornalista Stefano Gilardino pensó di invitare tre dei nostri a un giro di presentazione del suo libro "La Storia Del Punk" (Hoepli, 2017) un trio di serate in cui l' autore sarebbe stato affiancato a turno da Massimo Zamboni (CCCP/CSI) Federico Fiumani (Diaframma, ma non si presentó!) e, per l' appunto, a rappresentare i Not Noving, l' ammaliante frontwoman e selvaggia chanteuse Lilith, l' inossidabile Mod-Father e batterista Tony "Face" Bacciocchi e, naturalmente, il leggendario chitarrista e mito vivente Dome La Muerte, proponendogli anche di eseguire sul palco un pugno di brani acustici.
La cosa funzionó generando da subito un ottimo feeling nonché la voglia di riprovarci tanto che, proprio alla vigilia della funesta Pandemia, Rita, Antonio e Domenico sono riemersi, questa volta in una nuova incarnazione piú essenziale e "Crampsiana" (di fronte all' impossibilitá della tastierista Maria Severin e bassista Dany D di unirsi alla partita) che ha visto affiancarsi al trio la giovanissima Iride Volpi, una "Poison Ivy" dei giorni nostri, proveniente dall' ultima formazione dei Diggers dello stesso Dome.
Della serie, "avete sempre detto che gi ricordavamo i Cramps, ora ve li diamo noi i fottuti Cramps!".
Questa nuova genesi, sotto l' egida "Not Moving LTD" (acronimo appunto di Lilith, Tony, Dome) ha poi dato alla luce un EP, "Lady Wine" e, soprattutto, l' album capolavoro "Love Beat" del 2022, impressionante rinascita artistica e, a modesto parere di chi scrive, il loro lavoro
migliore di sempre.
Al LP é seguito un lungo tour che ha toccato l' Italia intera e a cui ho avuto la fortuna di assistere in numerose date, che hanno ulteriornente cementato il rapporto di affetto, stima e amicizia che mi lega alla band e, last but not least, offerto performance al fulmicotone tra le piú memorabili a memoria d'uomo.
Al termine di questo piccolo "Never-Ending Tour" alla fine dell' anno scorso, la band si prende una pausa di riflessione, con l' eventualitá di iniziare a lavorare anche a del materiale nuovo; Questo, appunto, finché non ci mette lo zampino la solita Area Pirata che invita i nostri a fare da headliners al proprio, primo festival (e qui si ritorna al principio e all' oggetto principale di questa lunga storia!).
Con una naturalezza, know-how e sicurezza nei propri mezzi che solo chi calca i palchi di mezzo mondo da piú di quattro decadi puó vantare, il carisma e personalissimo maelstrom sonoro ineguagliabile dei Not Moving LTD rapisce giá dall' incipit con l' indimenticabile "Sinnerman" per poi sciorinare una lunga serie di classici pescati dal repertorio tutto della band, tra passato remoto ("Crawling", "Going Down", "Suicide Temple", "Baron Samedi") piú recente ("Love Beat", "Deep Eyes", "Down She Goes", "Lady Wine") e incursioni nel songbook di icone della nostra musica come Stooges ("I Need Somebody") Velvet Underground & Nico (una "Venus in Furs" da brividi) Groupies ("Primitive", qui meglio sia dell' originale che della giá eccellente rilettura dei Cramps) e la Dixoniana "I Just Wanna Make Love To You".
É un trionfo assoluto, vedi i Not Moving e te li vorresti sposare tutti, tanto son belli, fieri, energici e cazzuti!
Sono di parte, questo l' avrete capito, ma anche convinto oggettivamente che, con buonissima probabilitá, questa sia la RnR band piú eccitante del pianeta oggigiorno!
Ho le lacrime agli occhi dalla commozione quando il gruppo scende dal palco ma, come in un "Endless Party" si balla ancora e si muove il culo fino a tardi grazie al DJ Set dell' immarcescibile Dome che riempie la pista con tonnellate di Watt killer e dischetti belli gustosi a base di Garage, Punk, Glam e RnR.
Ci si saluta, tutti fratelli e sorelle nel RnR, sudati, felici e contenti e ci si da appuntamento alla prossima : the road goes on forever, the party never ends!
Per me c'é ancora tempo, il giorno dopo, per una bella e piacevolissima mangiata di pesce con Rita, Antonio e i Cut, dopo una punta a colazione col vecchio compadre Roberto Calabró che non vedevo da millenni (cappuccio e cornetto per lui, Ichnusa per me!) e un' interminabile perlustrazione in auto dell' intera zona alla ricerca di un ristorante aperto a prezzi non da linciaggio!
Si riparte davvero stavolta, ma, in una postilla veramente pazzesca, chi ti incontro all' aeroporto di Pisa se non Brian James (Damned, Lords Of the New Church) in persona!
Cose che se le racconti non ci crede nessuno.
La magia del RnR, a sugellare un weekend che porteró per sempre nel cuore!

Ramblin Erikk

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